Come noto, l’obiettivo della certificazione della parità di genere introdotta nel 2022 è la definizione di un sistema nazionale di certificazione che accompagni e incentivi le imprese a ridurre il divario di genere in ambito lavorativo e non solo.

Come accennato in questo articolo, la certificazione della parità di genere comporta una serie di vantaggi, per le aziende che ne sono in possesso, tra cui sgravi contributivi e punteggi premiali.

Attraverso il comunicato stampa del 28 novembre 2022, emesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato analizzato nel dettaglio il Decreto 20 ottobre 2022 il quale precisa i criteri e le modalità di fruizione, a decorrere dall’anno 2022, dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali complessivamente dovuti dai datori di lavoro del settore privato che conseguano la certificazione della parità di genere.

Come presentare le istanze

Le istanze potranno essere presentate solamente in via telematica all’INPS, per il tramite del rappresentante legale o di un suo delegato.

Cosa dovrà contenere la domanda

La domanda dovrà contenere le seguenti informazioni:

  • dati identificativi dell’azienda;
  • retribuzione media mensile stimata relativa al periodo di validità della certificazione;
  • aliquota datoriale media stimata relativa al periodo di validità della certificazione;
  • forza aziendale media stimata relativa al periodo di validità della certificazione;
  • dichiarazione sostitutiva di essere in possesso della certificazione di parità di genere e dell’assenza di provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi;
  • periodo di validità della certificazione di parità di genere.

Ammontare dello sgravio

L’esonero viene concesso dall’INPS nella misura pari all’1% del versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, tenendo comunque in considerazione il limite massimo annuo di 50.000 euro.

L’esonero viene parametrato su base mensile e potrà essere utilizzato dai datori di lavoro in riduzione dei contributi previdenziali a loro carico e in relazione alle mensilità di validità della certificazione della parità di genere.

Copertura finanziaria

Le risorse finanziarie messe a disposizione saranno pari a 50 milioni annui a partire dall’anno 2022.

Per poter permettere un più ampio accesso all’esonero, nel caso in cui le risorse disponibili risultino insufficienti in relazione al numero di domande ammissibili, il beneficio verrà proporzionalmente ridotto.

Punteggi premiali

Esatto, con il Decreto sopra citato sono state precisate le modalità di richiesta e fruizione dello sgravio fiscale ma come sappiamo non è l’unica misura che la certificazione determina.

La certificazione permette poi alle aziende di beneficiare di un sistema premiale, accessibile a qualsiasi datore di lavoro, indipendentemente dalle dimensioni e dalle soglie di organico.

Si elencano di seguito gli ulteriori benefici previsti:

  • un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti;
  • consente una riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione a gare pubbliche;
  • consente di acquisire un miglior posizionamento in graduatoria nei bandi di gara relativi a servizi e forniture.

Infine, la certificazione aiuta anche a migliorare l’immagine dell’azienda portando prestigio anche agli occhi degli stakeholders.

 

Se vuoi approfondire l’argomento della certificazione per la parità di genere, ti lasciamo a questo articolo.

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